Anfiteatro Romano
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44 recensioni
Eccellente
5
Molto buono
7
Nella media
18
Scarso
10
Pessimo
4
Sandro & Cristina
Rovereto, Italia2.889 contributi
mar 2022
L'abbiamo potuto visitare solo dall'esterno, visto che in quel periodo era chiuso. Ci è sembrato molto poco curato e lasciato un pochino al suo tempo, peccato perchè sicuramente merita.
Scritta in data 15 febbraio 2023
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
sandro712
Napoli, Italia881 contributi
set 2022
Sono riuscito a visitare questo importante sito archeologico, solamente perché sono capitato in un giorno di apertura straordinaria, ragion per cui ho beneficiato anche di un’archeologa che ha fatto da guida al (troppo) numeroso gruppo di visitatori a cui sono stato aggregato. La giovane studiosa, ci ha spiegato le vicissitudini abbastanza travagliate di questo monumento.
Difatti, dei numerosi turisti che seguivano il tour, solo pochi finivano con l’accalcarsi vicino alle malferme ringhiere, per (sperare di) individuare coi propri occhi quanto descritto, rendendo ovviamente impossibile all’intera comitiva una decente visuale. La visita esterna viene effettuata transitando in fila indiana sul marciapiede, anche qui si presenta lo stesso problema: poca gente che si accalca sulle ringhiere sverna a guardare quelle antiche mura o a fare selfie, dimenticandosi che dietro c’è qualcuno che vorrebbe dare almeno un’occhiata! Alla fine, il bottino è magro: pochi scatti sfocati e mossi, rubati sgattaiolando fra chi si è accaparrato le prime file. La spiegazione risulta difficile da ascoltare, trovandosi dieci metri più indietro dalla guida! Come molti monumenti di Ancona, trovo che l’anfiteatro romano non sia abbastanza valorizzato!
Un appello ai signori genitori: perché vi ostinate a portare bambini piccolissimi all’interno di aree archeologiche? I pargoli (giustamente) non sono interessati all’evento, iniziano quindi a disturbare ( ve lo siete cercato) voi ed anche gli altri ignari turisti, i quali oltre ad aver pagato un biglietto, a suo tempo, hanno avuto la fine intelligenza di aspettare che i propri figli arrivassero all’età della ragione per gustarsi un’esperienza del genere!
Difatti, dei numerosi turisti che seguivano il tour, solo pochi finivano con l’accalcarsi vicino alle malferme ringhiere, per (sperare di) individuare coi propri occhi quanto descritto, rendendo ovviamente impossibile all’intera comitiva una decente visuale. La visita esterna viene effettuata transitando in fila indiana sul marciapiede, anche qui si presenta lo stesso problema: poca gente che si accalca sulle ringhiere sverna a guardare quelle antiche mura o a fare selfie, dimenticandosi che dietro c’è qualcuno che vorrebbe dare almeno un’occhiata! Alla fine, il bottino è magro: pochi scatti sfocati e mossi, rubati sgattaiolando fra chi si è accaparrato le prime file. La spiegazione risulta difficile da ascoltare, trovandosi dieci metri più indietro dalla guida! Come molti monumenti di Ancona, trovo che l’anfiteatro romano non sia abbastanza valorizzato!
Un appello ai signori genitori: perché vi ostinate a portare bambini piccolissimi all’interno di aree archeologiche? I pargoli (giustamente) non sono interessati all’evento, iniziano quindi a disturbare ( ve lo siete cercato) voi ed anche gli altri ignari turisti, i quali oltre ad aver pagato un biglietto, a suo tempo, hanno avuto la fine intelligenza di aspettare che i propri figli arrivassero all’età della ragione per gustarsi un’esperienza del genere!
Scritta in data 9 ottobre 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Tommaso612
Roma, Italia536 contributi
ago 2021
L’anfiteatro di Ancona fu costruito agli inizi del I secolo d.C., probabilmente sui resti di un precedente teatro greco; la struttura fu ammodernata e ampliata nel secolo seguente, per iniziativa dell’imperatore Traiano che fece costruire in città una serie di grandi e importanti edifici pubblici. Il teatro fu abbandonato alla caduta dell’impero romano d’occidente; nel corso dei secoli sulle rovine furono costruite casupole, botteghe, magazzini, ecc. che le nascosero quasi totalmente. Nel Seicento sulla zona furono edificati la chiesa di San Bartolomeo e l’annesso convento, poi trasformato in un penitenziario.
Negli anni ’30 del secolo scorso una razionale campagna di scavi, eliminando tutte le sovrastrutture meno antiche, riportò alla luce alcune parti dell’anfiteatro. Negli anni ’70 si demolì il carcere e sotto di esso, lungo l’attuale Via G. Birarelli, furono liberate altre rovine; però non si poté proseguire oltre vista l’impossibilità di abbattere ulteriori edifici presenti nell’area. Quindi oggi si ha una visione piuttosto frammentaria del sito, cionondimeno è ugualmente possibile farsi un’idea dell’aspetto originale del monumento.
L’anfiteatro aveva la classica forma ad ellisse, l’asse maggiore era lungo quasi 100 metri, il minore circa 70. Le dimensioni dell’arena, la zona ricoperta di sabbia riservata agli spettacoli, erano di circa 50 x 35 metri. Nella cavea, lo spazio ove alloggiavano gli spettatori, si contavano 20 gradinate sovrapposte in grado di contenere circa 9000 persone. L’anfiteatro fu edificato per forza di cose in una zona piuttosto scoscesa: per far adeguatamente posto al monumento si dovette tagliare da una parte la parete rocciosa dell’altura che lo sovrastava, mentre dalla parte opposta, per compensare la quota più bassa, si dovettero costruire grandi strutture di sostegno in pietra. Come il famoso Anfiteatro Flavio di Roma e le altre costruzioni di questo tipo, anche qui durante gli spettacoli veniva steso un “velarium” per proteggere gli spettatori dal sole o dalla pioggia. L’ingresso principale dell’arena sorgeva a meridione ed era chiamato “Porta Pompae”: ciò che oggi ne resta è detto “Arco Bonarelli” (dal nome dell’antica famiglia un tempo proprietaria della zona). L’ingresso opposto, meno monumentale a nord, era detto “Porta Libitinensis”, della quale oggi resta ben poco. Per consuetudine, all’inizio dello spettacolo, i gladiatori entravano in formazione da parata dalla Porta Pompae; i morti e i feriti gravi a seguito dei combattimenti uscivano mestamente dall’altra porta. Gli spettatori accedevano da ingressi minori, situati in altri punti della parete esterna. Ai nobili ed ai ceti più abbienti, manco a dirlo, erano riservati i posti migliori.
All’interno delle rovine sono visibili resti di pavimenti a mosaico con raffigurazioni di animali, il fondo di una piccola piscina, le rovine della palestra ove si allenavano i gladiatori e le tracce di alcuni affreschi originali. Emergono qua e là anche sporadiche testimonianze più antiche, pertinenti al periodo ellenistico o greco. I reperti di maggior interesse sono protetti da tettoie in plexiglas. Nella parte meridionale dell’anfiteatro restano in piedi larghi tratti del muro di cinta, osservando i quali è possibile distinguere due diversi sistemi costruttivi degli antichi romani: in taluni strati della parete si osservano cubetti di tufo disposti a rombo, secondo una tecnica detta “opus reticolatum”; in altri compaiono invece mattoni cotti al sole, messi uno sopra all’altro alternando i giunti (tecnica detta “opus latericium”). L’alternanza aveva forse lo scopo di conferire maggior robustezza alle strutture murarie.
Oggi l’area archeologica dell’Anfiteatro di Ancona è talvolta aperta al pubblico; per conoscere le modalità di visita vi consiglio di telefonare agli Enti che gestiscono la struttura. In alternativa si può avere una buona vista degli scavi da Via Giuseppe Birarelli e da Piazza Anfiteatro, ove sono state installate opportune passerelle. Nella bella stagione all’interno del sito si organizzano manifestazioni culturali (commedie, concerti, balletti classici, ecc.).
Negli anni ’30 del secolo scorso una razionale campagna di scavi, eliminando tutte le sovrastrutture meno antiche, riportò alla luce alcune parti dell’anfiteatro. Negli anni ’70 si demolì il carcere e sotto di esso, lungo l’attuale Via G. Birarelli, furono liberate altre rovine; però non si poté proseguire oltre vista l’impossibilità di abbattere ulteriori edifici presenti nell’area. Quindi oggi si ha una visione piuttosto frammentaria del sito, cionondimeno è ugualmente possibile farsi un’idea dell’aspetto originale del monumento.
L’anfiteatro aveva la classica forma ad ellisse, l’asse maggiore era lungo quasi 100 metri, il minore circa 70. Le dimensioni dell’arena, la zona ricoperta di sabbia riservata agli spettacoli, erano di circa 50 x 35 metri. Nella cavea, lo spazio ove alloggiavano gli spettatori, si contavano 20 gradinate sovrapposte in grado di contenere circa 9000 persone. L’anfiteatro fu edificato per forza di cose in una zona piuttosto scoscesa: per far adeguatamente posto al monumento si dovette tagliare da una parte la parete rocciosa dell’altura che lo sovrastava, mentre dalla parte opposta, per compensare la quota più bassa, si dovettero costruire grandi strutture di sostegno in pietra. Come il famoso Anfiteatro Flavio di Roma e le altre costruzioni di questo tipo, anche qui durante gli spettacoli veniva steso un “velarium” per proteggere gli spettatori dal sole o dalla pioggia. L’ingresso principale dell’arena sorgeva a meridione ed era chiamato “Porta Pompae”: ciò che oggi ne resta è detto “Arco Bonarelli” (dal nome dell’antica famiglia un tempo proprietaria della zona). L’ingresso opposto, meno monumentale a nord, era detto “Porta Libitinensis”, della quale oggi resta ben poco. Per consuetudine, all’inizio dello spettacolo, i gladiatori entravano in formazione da parata dalla Porta Pompae; i morti e i feriti gravi a seguito dei combattimenti uscivano mestamente dall’altra porta. Gli spettatori accedevano da ingressi minori, situati in altri punti della parete esterna. Ai nobili ed ai ceti più abbienti, manco a dirlo, erano riservati i posti migliori.
All’interno delle rovine sono visibili resti di pavimenti a mosaico con raffigurazioni di animali, il fondo di una piccola piscina, le rovine della palestra ove si allenavano i gladiatori e le tracce di alcuni affreschi originali. Emergono qua e là anche sporadiche testimonianze più antiche, pertinenti al periodo ellenistico o greco. I reperti di maggior interesse sono protetti da tettoie in plexiglas. Nella parte meridionale dell’anfiteatro restano in piedi larghi tratti del muro di cinta, osservando i quali è possibile distinguere due diversi sistemi costruttivi degli antichi romani: in taluni strati della parete si osservano cubetti di tufo disposti a rombo, secondo una tecnica detta “opus reticolatum”; in altri compaiono invece mattoni cotti al sole, messi uno sopra all’altro alternando i giunti (tecnica detta “opus latericium”). L’alternanza aveva forse lo scopo di conferire maggior robustezza alle strutture murarie.
Oggi l’area archeologica dell’Anfiteatro di Ancona è talvolta aperta al pubblico; per conoscere le modalità di visita vi consiglio di telefonare agli Enti che gestiscono la struttura. In alternativa si può avere una buona vista degli scavi da Via Giuseppe Birarelli e da Piazza Anfiteatro, ove sono state installate opportune passerelle. Nella bella stagione all’interno del sito si organizzano manifestazioni culturali (commedie, concerti, balletti classici, ecc.).
Scritta in data 26 novembre 2021
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
88monique
Milano, Italia11.645 contributi
set 2021 • Coppie
Siamo rimasti veramente delusi dalla gestione di questo edificio... un Anfiteatro dell' antica Roma, chiuso da catenacci, non fruibile al pubblico , che, da vicino, trasmette un senso di abbandono, come i resti del vecchio porto, i cui lavori di scavo paiono ben lontani dall' essere ultimati, nonostante l' invito rivolto al visitatore a conoscere gli edifici romani presenti in città . E' davvero l' unico monumento di Ancona che non abbiamo apprezzato. Da rivalutare prossimamente.
Scritta in data 17 ottobre 2021
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Michele L
San Giuliano Milanese, Italia2.338 contributi
set 2020 • Coppie
In parte ancora integro e’ purtroppo abbandonato a se stesso e visibile solo dall’esterno. Un vero peccato perché potrebbe rappresentare una vera perla della città, non lontano dal Museo archeologico.
Scritta in data 1 settembre 2020
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Francesco M
Milano, Italia2.441 contributi
lug 2020
Questi poveri ruderi lasciati all'abbandono, anche se non ci sono poche strutture è pur sempre un reperto e non capisco perchè non curino anche un minimo di interesse. Si vede solo dall'esterno lungo una strada, con una cancellata che rovina tutto il panorama
Scritta in data 27 luglio 2020
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LUPOERRANTE
Italia2.465 contributi
apr 2019 • Coppie
Meraviglia di luogo. Un anfiteatro in riva al mare. Facile da raggiungere a piedi e luogo di imponente rilevanza storica. Al suo fianco si trova una chiesa che solo in alcuni periodi dell anno e aperta al pubblico. L anfiteatro non e visitabile ma si può osservare da fuori in vari punti panoramici.
Scritta in data 8 aprile 2019
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Silvano
Forli, Italia15.464 contributi
mar 2019 • Coppie
Ruderi dell’antico anfiteatro romano , purtroppo chiuso e visibile solo dalla strada , peccato perché le passerelle permetterebbero una bella visita
Scritta in data 24 marzo 2019
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Enrico M
Fermo, Marche, Italy244 contributi
ago 2018 • Amici
Come centinaia di altre vestigia del passato , sembra che questo monumento interessi solo agli archeologi che l'hanno dissepolto. Mi domando a cosa servono le varie strutture di facilitazione dell'accesso e del percorso se i cancelli restano chiusi persino nel giorno di ferragosto, con centinaia di visitatori che gironzolano nella parte più antica di Ancona, magari in attesa di imbarcarsi su qualche traghetto.
Scritta in data 16 agosto 2018
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Christian C
Ancona, Italia267 contributi
mar 2018 • Coppie
4 stelle per l' impegno degli studenti che guidano le visite . Per il resto, non molto curato e valorizzato . Dovrebbe aprire regolarmente tutto l'anno.
Scritta in data 25 marzo 2018
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