Grande statua romana del I° secolo che raffigura un personaggio barbuto e con lunghi capelli, seminudo, sdraiato su un fianco; non si sa con certezza cosa rappresenti, ma da sempre è stato identificato con divinità legate all’acqua (Oceano, Nettuno, ecc.) per via della conchiglia che stringe nella mano dx e della piovra attorcigliata sotto al suo corpo. La statua fu ritrovata nel foro di Augusto e da allora ha subito diversi posizionamenti prima di approdare, alla metà del XVII sec., nel cortile interno del Palazzo Nuovo, allora da poco ultimato, al Campidoglio. La statua, adagiata in una nicchia poco profonda (che in alto riporta una lapide commemorativa con lo stemma di papa Clemente XII, aggiunte fatte nel XVIII secolo), costituisce la parte decorativa di una fontana: l’acqua esce dalla bocca leonina della citata piovra per finire su una vasca semicircolare in travertino. Certo la fontana in sé non è eccezionale, ma la statua del Marforio non lascia certo indifferenti. Il Marforio faceva anche parte di quel gruppo di sei statue così dette “parlanti”, perché il popolo vi affiggeva messaggi anonimi critici e/o polemici/satirici verso i governanti della città.

Dopo quella di Pasquino, questa è la più famosa delle cosiddette "statue parlarti" di Roma. Attualmente è collocata all'interno di uno dei cortili dei palazzi del Campidoglio e per vederla bisogna entrare nei Musei Capitolini. Statua colossale che un tempo faceva parte del foro di Marte, da cui deriva il nome. A fianco di Marforio ci sono due belle statue di Fauno.