Tempio di Vesta
Tempio di Vesta
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Siti storiciEdifici architettonici
9.00 - 19.15
Lunedì
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Martedì
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Tempio di Vesta: i modi migliori per scoprire questo luogo di interesse e le attrazioni nelle vicinanze

La zona
Indirizzo
Quartiere: Aventino
Contrariamente al caos cittadino, l'Aventino è un'oasi di pace.In un quartiere composto da un mosaico di antiche chiese, giardini nascosti, case private e ambasciate, la pace e la quiete sono di primaria importanza e l'atmosfera è decisamente familiare.Una passeggiata nei dintorni si rivelerà una vera e propria caccia al tesoro, dove potrai scoprire il sorprendente buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta (l'unico posto in cui troverai una coda) e il Parco Savello (Giardino degli Aranci) accanto all'antica chiesa di Santa Sabina.Osserva attentamente l'architettura anni '60: diversi edifici moderni furono costruiti sopra le mura romane originali del IV secolo avanti Cristo.
Come arrivarci
  • Fori Imperiali-Colosseo • 6 minuti a piedi
  • Colosseo • 6 minuti a piedi
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4.0
109 recensioni
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33
Molto buono
53
Nella media
22
Scarso
1
Pessimo
0

claudio d
Viterbo, Italia34.405 contributi
nov 2022
Le sue origini risalgono ai tempi di Numa Pompilio, prima ancora che esistesse il foro. Il tempio fu però ricostruito più volte, a causa degli incendi a cui era spesso soggetto, dato che all'interno ardeva il fuoco perenne, custodito dalle vestali, che accanto avevano la loro residenza. I resti che attualmente si possono vedere, però, sono la parziale ricostruzione (del 1930, utilizzando in parte pezzi originali in marmo e in parte elementi nuovi in travertino) dell'ultima versione del tempio, risalente al restauro del II sec.d.C., al tempo di Settimio Severo. La parziale ricostruzione fa intuire un po' la forma originaria rotonda che aveva il tempio, circondato da 20 colonne, ma ovviamente non può restituire gli antichi splendori, quando il tempio era peraltro solo una piccola appendice, anche se la più sacra e importante, del grande complesso delle vestali.
Scritta in data 30 novembre 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.

Borderin
Latina, Italia82 contributi
ago 2019 • Famiglia

La Dea Vesta è la divinità del focolare e della abitazione, la forma Greca era Estia.
È la figlia di Saturno, Crono per i greci.
Mi sono sentito felicissimo nel momento in cui ho visto questo sacro tempio.
Purtroppo non c'è mai disponibilità per entrare all'interno, ma in effetti non è così sbagliato visto che calcinacci e sassi potrebbero danneggiarsi provocando feriti e addirittura la distruzione totale del Tempio.
Ma... Sarebbe fantastico poter entrare con attenzione e con una guardia di sicurezza (per esempio) all'interno...
Interno o esterno è sempre una meraviglia! 😊
Scritta in data 6 agosto 2019
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Tommaso612
Roma, Italia519 contributi
feb 2019 • Coppie
La dea Vesta, una delle più importanti del Pantheon romano (figlia di Saturno e di Opi) era venerata in ogni casa, come protettrice della vita domestica. Derivante dall’ancestrale Agnis, d’origine indoeuropea, e affine alla greca Estia, Vesta personificava il fuoco che non doveva mai spegnersi, pena sventure e disgrazie che si sarebbero abbattute su tutta la comunità. Proprio per conservare il prezioso elemento (indispensabile alla cottura dei cibi, alla difesa dal freddo e dalle fiere; nonché essenziale riferimento identitario per ogni componente della comunità) già in epoca arcaica fu eretto alla dea un tempio sul colle Palatino. Attigua all’edificio sorse quasi subito la residenza delle sacerdotesse, dette Vestali, il cui compito era appunto quello di alimentare in continuazione la sacra fiamma. Le Vestali erano abitualmente sei, scelte con cura tra le bambine delle migliori famiglie patrizie; dall’età di sei anni sino ai quaranta dovevano rimanere vergini e dedicarsi anima e corpo al loro sacro ufficio, pena la morte d’inedia per seppellimento nei sotterranei del convento (sorte toccata a Rea Silvia madre dei mitici Romolo e Remo). Era in effetti assolutamente proibito versare il sangue di una sacerdotessa, anche qualora questa fosse venuta meno ai suoi sacri doveri. Era inoltre rigorosamente vietato l’ingresso nel Tempio a tutte le persone di sesso maschile, ad esclusione del Pontefice Massimo (non lo confondete col papa cristiano!). In cambio del loro servizio, le Vestali ricevevano onori, prebende e donazioni d’ogni tipo.
Negli anni il Tempio e la Casa delle Vestali andarono più volte a fuoco (come era in fondo logico attendersi, visto che molte parti degli edifici erano costruite in legno) e dovettero entrambi essere altrettante volte ricostruiti e anche ampliati, di pari passo col crescere del numero di abitanti della città. Infine il complesso fu spostato più in basso, nei Fori lungo il tracciato della Via Sacra, ove rimase per tutta l’epoca imperiale. L’ultimo importante restauro avvenne con ogni probabilità alla fine del II Secolo dopo Cristo, sotto il regno dell’imperatore Commodo. L’attività del tempio cessò nel 380 quando, in seguito all’Editto di Teodosio, il Cristianesimo divenne religione di stato e i culti pagani furono proibiti in tutto l’impero. In quest’occasione il sacro fuoco fu definitivamente spento. Sic transit gloria Mundi!
Secondo alcune testimonianze storiche il sito era ancora relativamente ben conservato intorno al 1550, ma poi, per cause ignote, si verificarono una serie di crolli che lo rasero praticamente al suolo. Durante la grande campagna di scavi e di restauri che nella prima metà del secolo scorso coinvolse l’intera area dei Fori, fu possibile la ricostruzione, con materiali originali rinvenuti in loco, di una parte del caratteristico tempio circolare dedicato alla dea: un corpo centrale cilindrico rivestito di candidi marmi, circondato da un solo anello di colonne a capitello corinzio e basi molto rialzate (il cosiddetto impianto “monoptero”). Le parti più basse furono ricostruite in mattoni, anch’esse parzialmente e senza la copertura delle lastre di travertino che avevano in epoca imperiale. La zona più sacra del tempio era il cosiddetto “Penus Vestae”: qui era forse conservato il Palladio (ossia la statuetta di Atena che secondo tradizione Enea portò a Roma da Troia in fiamme). Tuttavia, tra le attuali vestigia, non si è ancora riusciti a localizzare con precisione questo ambiente.
La Casa delle Vestali fu anch’essa liberata dalle erbacce e dal fango nei restauri del ‘900, quando furono riportate alla luce le tracce delle sei stanze presumibilmente abitate dalle vestali, di alcuni ambienti di servizio (cucine, forni, magazzini) e, soprattutto, i resti della grande vasca rettangolare, fiancheggiata da aiuole e vialetti, che caratterizzava la parte centrale dell’edificio. La fila di statue, sovente mutile, su un lato della vasca è forse frutto di una ricostruzione piuttosto arbitraria.
Scritta in data 30 aprile 2019
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romano p
Pisa, Italia4.945 contributi
apr 2019 • Coppie
Restano pochi resti di questo tempio,uno dei più antichi di Roma dedicato a Vesta la dea del fuoco che doveva rimanere sempre acceso a cura delle vergini vestali. In questo tempio poteva entrare soltanto il pontefice Massimo. Secondo la tradizione tale rito molto più anticcosarebbe stato introdotto da Numa Pompilio,il secondo re di Roma.Va ricordato che secondo la leggenda Romolo e Remo sarebbero stati generati da Rea Silvia,una vestale. La forma attuale è quella conferitagli da settimio Severo nel corso dell'ultima ricostruzione. Il tempio circolare che si vede in alcune recensioni non quello di Vesta,bensì quello dedicato ad Ercole Vincitore.
Scritta in data 27 aprile 2019
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Silvano
Forli, Italia13.221 contributi
dic 2018 • Coppie
Quasi di fronte al grande tempio di Antonino e Faustina si trova la casa delle vestali con il tempio dedicato a Vesta
Scritta in data 27 dicembre 2018
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Stefo&Vivi
Roma, Italia18.248 contributi
lug 2018 • Coppie
Rileggendo attentamente la storia, ci stupiamo non poco di sapere che ciò che un tempo fu un importante edificio di culto, oggi è tra le più antiche rovine giunte sino a noi.
Il tempio di Vesta è di forma circolare, situato lungo la via Sacra, e vi era conservato il fuoco.
La copertura aveva un foro all’apice del tetto dove i fumi residui della combustione potevano disperdersi.
Un braciere conteneva le rosse fiamme, che dovevano rimanere perennemente accese, custodite e venerate dalle vestali a simboleggiare, nella mitologia romana, la divinità.
Il tempio diventava così luogo di aggregazione della comunità, custode del focolare domestico, della pace e della prosperità familiare.
Oggi non sarebbe difficile come allora alimentare il fuoco.
Più difficile reperire le vergini vestali!
Scritta in data 3 agosto 2018
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franco p
Roma, Italia736 contributi
mag 2018 • Solo
Il tempio di Vesta in realtà è il tempio di Ercole. In quello di Vesta nel foro si conservava il fuoco sacro e le vestali ne erano le custodi.
Scritta in data 27 maggio 2018
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Io viaggio low cost 365
Italia13.574 contributi
ott 2017
l tempio di Vesta era un costruzione circolare originariamente circondata da 20 colonne scanalate situato accanto alla Casa delle Vestali e che con esso costituiva un unico complesso religioso, di nome di atrium Vestae.
I resti attualmente visibili appartengono ad una parziale ricostruzione del 1930 che comprende alcuni elementi originali in marmo completati in travertino.
Le vestali erano sacerdotesse che avevano il compito di mantenere acceso il sacro fuoco di Vesta, la dea del focolare, fatto ardere al centro del tempio.
Scritta in data 7 novembre 2017
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Flo P
Roma, Italia24.182 contributi
ott 2017 • Solo
Ospitava il" fuoco sacro ", simbolo della comunità e dello stato. All interno c'era un braciere dove veniva mantenuto il fuoco, a causa degli incendi provocati proprio per questo motivo, il Templo di Vesta è stato ricostruito più volte.
Scritta in data 5 ottobre 2017
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furiopa
Roma, Italia2.908 contributi
ago 2017 • Coppie
Il tempio di Vesta è un piccolo tempio rotondo situato nel Foro Romano lungo la via Sacra accanto alla Regia ed alla Casa delle Vestali: insieme a quest'ultimo edificio costituiva un unico complesso religioso (atrium Vestae). La conservazione del fuoco era un problema che comportava delle notevoli difficoltà: di qui l'esigenza di una struttura “pubblica” che fosse finalizzata alla conservazione del fuoco. Il tempio diventava così simbolo di aggregazione della comunità e dispensario di un bene primario. I resti attualmente visibili appartengono ad una parziale ricostruzione moderna dell'edificio.
Scritta in data 3 settembre 2017
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.

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