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Ho conosciuto il Zurzolo Teatro Live poco tempo fa, ma l'ho apprezzato da subito. È un luogo storico e magico di Napoli, dove i proprietari organizzano eventi altrettanto magici. Musica ottima, personale simpaticissimo e capace, ambiente curato nei mini dettagli. Buonissima esperienza, ci torno ogni volta che posso!…
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Data dell'esperienza: maggio 2016
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con tre amiche sono riuscita finalmente a vedere, sentire e gustare questo magnifico posto, una chiesa sconsacrata del 600, riportata a nuova vita dalla famiglia Zurzolo che l'ha restituita agli amanti del genere ristrutturata, ripulita consegnandole una nuova vita: palcoscenico per musica di ogni genere. Ieri sera c'era un trio di artisti jazz ma la domenica mattina si puo' ascoltare anche musica classica. Accolti con calore all'ingresso, abbiamo anche mangiato un primo, ottimo peraltro, e bevuto una bevanda inclusa nel prezzo di ingresso. Il tempo e' volato, provate anche voi…
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Data dell'esperienza: aprile 2015
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non sono un nottambulo, ma quelle volte che esco mi piace farlo bene. andare a sentire un poco di musica allo ZTL è una di queste cose fatte bene. ascoltare poi Pippo Matino insieme con Marco Zurzolo sono quelle cose che ti fanno stare ancora meglio. complimenti per l'idea di riprendere una vecchia cappella sconsacrata e per l'idea di creare un polo musicale in quella zona di Napoli.…
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Data dell'esperienza: maggio 2014
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Il posto l'ho visto sorgere. Ho potuto leggere negli occhi di Marco Zurzolo, l'entusiasmo la volontà di realizzare questo suo sogno. C'è riuscito. È un posto dove si alterna musica con cultura.....grande Marco!! A. V.
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Data dell'esperienza: maggio 2014
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Lo avevo trovato in internet e appena possibile mi ci sono recata per un aperitivo di domenica mattina alle ore 11. La struttura è una chiesa sconsacrata totalmente ristrutturata, che lo stesso Zurzolo ci ha poi rivelato sconosciuta alla soprintendenza quando ha iniziato l'attività, ma che appena ne è venuta a conoscenza lo ha poi immediatamente catalogato bene vincolato. Quello che però le nostre istituzioni non fanno è magari di pubblicizzare lo stesso bene vincolato e l'uso che di esso se ne fà, anche come in questo caso, quando tale utilizzo può fare un gran bene alla collettività. Il concerto "Follia Barocca" da Napoli a Dresda che ha visto esibirsi un quartetto di due oboe (Domenico Sarcina e Fabio D'Onofrio), un fagotto (Giuseppe Settembrino) ed un contrabasso (Gianni Stocco) in brani di A.Califano, Haendel, F.Ricupero, J.F. Fasch e J.D.Zelenka ha rappresentato un' ora e mezza di vero sollievo in questo periodo tanto cupo e pesante per noi italiani. Le immagini di Carla Viparella tra dipinto e fotografia che hanno degnamente accompagnato il concerto ed il bicchiere di vino e/o altra bibita alla fine della performance mi hanno fatto sorgere un dubbio. Ma perchè noi dobbiamo necessariamente andare all'estero per godere di queste amenità dello spirito quando ce le abbiamo dentro casa e al di fuori degli addetti ai lavori, non ne conosciamo l'esistenza? Solo perchè forse il periodo borbonico d'oro per lo sviluppo delle arti è passato? Ah bendetta unità d'Italia....!…
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Data dell'esperienza: aprile 2014
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