Il monastero della Encarnaciòn, pur essendo praticamente sulla plaza de Oriente, davanti al palazzo reale, è poco visitato. Mentre al palazzo reale si fanno lunghe code per entrare. qui il problema è il contrario. Si fatica a formare i gruppi per la visita guidata. Bisogna andare lì e chiedere a che ora c'è la visita che, purtroppo, è solo in spagnolo. Il monastero è di clausura e ospita ancora tredici monache che non incrociano mai i turisti in visita. I corridoi che circondano il chiostro sono pieni di quadri di argomento religioso. Al piano superiore ci sono delle stanze con dei quadri, tutti della stessa dimensione, che raffigurano membri della famiglia reale spagnola dei secoli XVI e XVII. Ma il punto clou della visita è il reliquiario: si tratta di una stanza piena di vetrine che contengono reliquie di varia natura, prevalentemente ossa. C'è anche l'ampolla col sangue di San Pantaleo, che come quello di San Gennaro si scioglie un giorno all'anno. Annessa al monastero c'è una chiesa.

Il monastero è situato in Piazza Encarnacion, costruito nel XVII secolo, per volere di Margherita d'Austria, moglie di Filippo III, in seguito ad un incendio fu sottoposto ad un importante ristrutturazione, l'architetto Rodriguez, conferì alla chiesa un stile neoclassico, mentre l'interno decorato, con opere eseguite dai migliori artisti dell'epoca. Attualmente è possibile visitare alcune sale ad esempio: la sala dei Re, il coro, il chiostro e la sagrestia, dove sono esposti dipinti di Ribera, Luca Giordano.ecc., il vero capolavoro è sicuramente la Sala del Reliquiario, che contiene una collezione di 700 pezzi in bronzo, corallo, avorio,provenienti da Italia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. Tra le varie reliquie si trova l'ampolla contenente il sangue di S. Pantaleone, che ogni 27 luglio si liquefa. Per gli appassionati di storia ed arte è da consigliare.