Il posto è molto semplice, qui non si viene per l'ambiente ( ottime però le microscopiche toilette). Il simpatico cuoco prende le ordinazioni; noi optiamo per l'imprescindibile aragosta( ce ne propone una da 700 grammi), e aggiungiamo due necoras ( granchi molto saporiti di medie...dimensioni, alla fine più buoni, per ne, della stessa regina dei crostacei. Lui annuisce, e aggiunge che se poi abbiamo ancora fame, possiamo riordinare. In realtà poi è bastato, ma capiamo cosa intendeva quando al tavolo accanto a un'altra coppia porta un enorme vassoio con almeno due aragoste, un astice e vari granchi. L'insalata di acompagnamento è semplice, con molta cipolla all'uso spagnolo. La salsina servita con l'aragosta è fuori luogo, cipolla e sottaceti tritati in olio e aceto, improponibile con crostacei a mio parere, ma è portata personalmente con molto orgoglio dalla stessa Olga, che a 89 anni è ancora saldamente al comando della brigata, e, ahimè , anche della clientela, che si sente in obbligo di sbaciucchiare e immortalare con foto mentre vi abbraccia teneramente mentre la ormai rammollita mascherina pende a mo'di mentoniera. Gradita la visita , accompagnati dal simpaticissimo cuoco/ nipote, del vicino vivaio che racchiude un capitale di crostacei ( soggiornano 8 giorni a digiuno nelle vasche prima di finire in pentola). Conto un po'superiore alle aspettative ( 110 euro).Altro